Azerbaigian: Energia per l’Europa

Il 13 Marzo 2017 siamo stati lieti di accogliere il dott. Carlo Frappi, ricercatore alla Ca’ Foscari di Venezia e presso l’ISPI, per illustrarci la situazione geopolitica dell’Azerbaigian, paese importante per il panorama energetico italiano dei prossimi anni, alla conferenza LEDS dal titolo “Azerbaigian: Energia per l’Europa”.

Tale Nazione, infatti, sarà protagonista del rifornimento di gas nella nostra penisola a partire dal 2019 con l’installazione del gasdotto TAP, ed era già nella top 3 dei nostri fornitori di petrolio dal 2011.

Il nostro ospite ha cominciato con un’interessante esposizione sulle dinamiche storiche e politiche che hanno riguardato l’Azerbaigian negli ultimi tempi, evidentemente ignote ai più, così come la sua posizione sul mappamondo.

La storia energetica della capitale Baku comincia nel XVIII secolo, con investimenti russi tali da renderla in grado di competere con la Pennsylvania di Rockfeller; in seguito, la Russia ha visto la zona del Caspio come un proprio “punto debole” (militarmente parlando), scegliendo così di smettere di investirvi per volgere lo sguardo agli ancora vergini giacimenti siberiani; si arriva così al 1991, anno della caduta dell’Urss, in cui l’Azerbaigian si ritrova da un lato un immenso patrimonio lasciato “congelato” dall’ex-madrepatria, dall’altro una serie di possibili “minacce” esterne: si tratta dei paesi che vogliono imporre la propria influenza, come l’Iran e gli USA.

La principale priorità del paese è infatti, in quegli anni, la stabilità politica ed economica: per entrambe, ci si concentra sul raggiungimento della sicurezza energetica. E’ la chiave per comprendere la storia recente del paese: puntare sull’energia per rafforzare sia la politica interna che esterna,  obiettivo che è stato da loro abilmente raggiunto.

Il nostro ospite è quindi passato a parlare delle buone strategie energetiche del paese caucasico che l’hanno portato a essere, ad oggi, un grande produttore di idrocarburi a livello mondiale: spicca la scelta di notevoli investimenti sulle infrastrutture di trasporto del gas, diversamente da altri paesi dell’area del Mar Caspio.

Il dott. Frappi ha inoltre fatto luce sull’interessamento dell’Europa verso l’Azerbaigian, dettato sia dalla necessità di diversificazione energetica (è importante non dipendere da un solo venditore) sia dalla volontà di allargare l’influenza delle norme europee.

In questo contesto si inserisce l’Italia: la scelta dell’Azerbaigian come ulteriore fornitore di gas va infatti a braccetto con l’attuale politica energetica italiana, che punta a fare del Bel Paese uno snodo di sub-esportazione di idrocarburi, approfittando della nostra buona posizione geografica al centro del Mediterraneo.

Si è poi fatto accenno alle diverse sfaccettature geopolitiche di questo argomento, che spaziano dai rapporti europei con la Turchia ai prestiti da parte delle banche asiatiche a favore dell’Azerbaigian.

Quello che trapela è la prospettiva di un notevole sviluppo economico dei paesi dell’area del Mar Caspio, già ampiamente rilevabile al giorno d’oggi.

Hanno fatto seguito le domande da parte dei presenti che hanno chiarito le logiche che dominano sia la politica che l’economia della zona in relazione alle fonti energetiche. 

Dall’incontro è emerso come il mondo moderno sia sempre più dipendente dall’energia e come possa influenzare le relazioni internazionali, muovere enormi flussi di denaro, portare sviluppo e progresso ma anche guerre e sfruttamenti, mutare gli orizzonti geopolitici mondiali.

Tutto ciò ci fa rendere conto sia delle potenzialità che ha la figura dell’Ingegnere Energetico, sia delle responsabilità insite in tale professione. 

Grazie dell’attenzione e continuate a seguirci ! Al prossimo evento LEDS!

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Slide della presentazione Carlo Frappi