Martedì 27 ottobre 2015, ore 16.30, aula M1, Dim
Incontro con la ricerca, 3° appuntamento
Ospiti: prof. Massimo Guarnieri
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Con una panoramica introduttiva è stata descritta la vastità del campo di applicazioni e dell’importanza dell’accumulo energetico, a partire dalla produzione di energia elettrica fino ad arrivare all’alimentazione di defibrillatori sottocutanei. Il contesto è quello dell’Europa col piano 20-20-20 in un’ottica di decarbonizzazione, ottenuta tramite l’incremento delle fonti rinnovabili e progressiva chiusura dei grossi impianti esistenti. Ciò significa cambiare radicalmente il sistema produttivo, che diventa sempre più distribuito e richiede un aiuto importante all’energy storage per colmare il disaccoppiamento tra domanda e produzione, rendendo utilizzabile anche l’energia intermittente generata dalle rinnovabili. Sono state presentate e analizzate le maggiori fonti di Energy storage esistenti, soffermandosi sugli aspetti caratterizzanti queste fonti di accumulo, tra cui costo, vita, capacità e potenza, settori di utilizzo, problematiche, ecc.
- PHES (Pumped Hydro Energy Storage)
- CAES (Compressed Air Energy Storage)
- TES (Thermal Energy Storage)
- FES (Flywheel Energy Storage)
- SMES (Superconducting Magnetic Energy Storage)
- MES (Magnetic Energy Storage) ->RFX Padova (fusione nucleare)
- SCES (Supercapacitor Energy Storage)
- ECES (ElectroChemical Energy Storage)
Le novità attualmente in fase di studio, soprattutto negli States (ma non solo), che vedranno applicazioni nei prossimi anni saranno:
- L’utilizzo in un prossimo futuro di microreti in DC, dato che la maggior parte degli apparecchi domestici funzionano in continua;
- L’evoluzione delle batterie al Litio con le batterie Litio-Zolfo (accompagnate da quelle al Fluoro e Magnesio);
- Automobili elettriche che costeranno meno di 20k$, grazie alla riduzione dei costi delle batterie che sono quelle che pesano maggiormente, con conseguente aumento di autonomia, riduzione dei tempi di ricarica;
Ricordando che il settore è in sviluppo vertiginoso con forti finanziamenti a livello europeo, e progetti presenti anche all’UniPD e in regione. Conclude invitandoci ad affrontare le sfide.
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