Mercoledì 20 aprile 2016, ore 16.30, aula Ke, Dei.
Incontro con la ricerca, 6° appuntamento secondo semestre
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All’inizio dell’incontro si è parlato del mondo della ricerca ed il professor Del Col ha potuto descrivere la sua personale esperienza, che l’ha portato nel 1998 a trascorrere un anno negli Stati Uniti, per poi tornare in Italia dove è stato assunto come ricercatore a tempo indeterminato.
Il modo di fare ricerca è cambiato negli anni: inizialmente, in Italia, la ricerca era svolta per lo più da personale strutturato, solo in seguito i dottorandi e post doc hanno cominciato ad essere finanziati sui progetti di ricerca (come avveniva già da tempo negli Stati Uniti).
Attualmente il professore coordina il gruppo di ricerca chiamato Sustainable Thermal Energy Technology (STET). I progetti portati avanti da questo gruppo sono diversi, e su tutti questi, egli ha rimarcato, è possibile svolgere tesi magistrali.
Il gruppo di ricerca è formato da ricercatori post-dottorato, dottorandi, candidati al dottorato ed ospiti (dottorandi provenienti da altre università).
I progetti di STET sono finanziati dall’Unione Europea, dall’ESA (su un progetto di cui il nostro ospite è coordinatore europeo), dall’ENEA, da aziende del territorio e dal centro Levi Cases.
La ricerca del gruppo STAT spazia principalmente su tre campi: termofluidodinamica per ogni cambiamento di fase (utilizzata anche per l’accumulo di caldo e freddo), refrigerazione e pompe di calore (geotermiche ed ibride geotermico-aria), energia solare (ad esempio l’utilizzo dei tubi di calore per collettori solari, o pompe ibride solare-aria).
Ad esempio, un esperimento riguarda ciò che accade durante il processo di condensazione utilizzando un tubo di vetro di 3mm di diametro, in cui scorre una certa portata di R134a di cui cambia la distribuzione della fase liquida (che presenta delle onde, che hanno un effetto importante nel coefficiente di scambio termico) lungo il tubo, a seconda della portata stessa, della velocità, e delle condizioni di gravità in cui si esegue l’esperimento. A questo proposito il gruppo, in collaborazione con l’ESA, sta lavorando per portare l’esperimento sulla Stazione Spaziale Internazionale in condizioni di microgravità.
Un aspetto interessante è quello relativo al calcolo numerico dell’interfaccia liquido/vapore, considerando anche la presenza delle onde, che darebbe la possibilità di calcolare il coefficiente termico effettivo in regime non stazionario.
Un altro progetto riguarda la superhydrophobic nanostructured surface, ovvero il trattamento chimico della superficie di un condensatore in modo da renderla idrofobica e di aumentarne così il coefficiente di scambio termico.
Per quanto riguarda il solare, un progetto riguarda i moduli termico-fotovoltaici per fare cogenerazione, un altro prevede di far avvenire sul fuoco del pannello a concentrazione la vaporizzazione di un fluido che viene mandato in turbina per farlo operare in un ciclo Rankine.
Un esperimento riguarda i collettori solari che non hanno una superficie rivestita con materiale assorbente che si riscalda mandando il calore al fluido (come dei collettori solari a tubi evacuati), ma che hanno superficie in vetro: è perciò il fluido stesso ad assorbire direttamente la radiazione solare. Per questo esperimento il fluido utilizzato è acqua con delle nanoparticelle di carbonio, nanocorni, che consente di assorbire una grande quantità di energia solare, con pochi millimetri di spessore.
► L’Ospite
Davide Del Col è professore associato all’Università di Padova, dove è docente di Energie Rinnovabili nel corso di Laurea magistrale in Energie rinnovabili, il corso di Energetica ad Ingegneria dell’Energia e il corso di Tecnica del freddo ad Ingegneria meccanica.
E’ responsabile del laboratorio di trasmissione del calore con fluidi in cambiamento di fase e del laboratorio di conversione di energia solare (Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università di Padova).
E’ membro di numerosi comitati sulla termodinamica ed è autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche.