Eolico: crolla il costo dell’energia dal vento in Italia

Grazie al nuovo sistema di incentivazione basato su aste al ribasso

 

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Il costo di generazione del megawattora (MWh) dei grandi impianti eolici in Italia si abbassa e si avvicina a quello delle fonti fossili. È questa una delle conclusioni più significative del nuovo sistema di incentivazione delle fonti rinnovabili non fotovoltaiche, basato su aste al ribasso. Prima dell’introduzione delle aste, il costo della generazione da fonte eolica era in linea con la remunerazione garantita dal sistema dei Certificati verdi: un valore intorno ai 155 euro/kWh, superiore alla base d’asta di 127 euro/MWh.

ASTE – «Con le aste, gli operatori sono costretti a proporre un costo del MWh più aderente al costo reale di generazione», afferma Tommaso Barbetti, del centro studi sulle energie rinnovabili Elemens. «Un operatore che partecipa all’asta sa che per vent’anni riceverà una tariffa per ogni MWh prodotto dal suo impianto pari a quella che propone. Una tariffa che deve sia garantire un’adeguata redditività sia coprire i costi di realizzazione e gestione dell’impianto».

PREZZI – Nella prima asta le offerte hanno variato tra 94 e 121 euro al MWh. «Non siamo troppo distanti dalla realtà se consideriamo come costi di generazione eolica oggi in Italia questi valori e la via più immediata per confrontarli con il costo di generazione delle centrali tradizionali è quello prendere in considerazione il prezzo medio sulla Borsa elettrica italiana», spiega Barbetti. «Secondo i dati del Gme (Gestore mercati energetici), nei primi mesi dell’anno il prezzo medio del MWh elettrico ha variato tra 60 e 70 euro/MWh. Quindi in Italia oggi, in siti di media ventosità l’eolico risulta del 40-50% più costoso rispetto al prezzo medio del MWh in Borsa. Per altri siti eolici la differenza è maggiore».

 

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I CONFRONTI – In realtà, il prezzo medio della Borsa elettrica è calcolato in base al sistema del prezzo marginale: il prezzo del MWh è quello più elevato fra tutti gli impianti elettrici necessari a soddisfare la domanda a una data ora. In genere, l’offerta più alta è rappresentata dalle centrali a gas a ciclo combinato. Altre fonti fossili, come il carbone e l’olio combustibile, sono meno care del gas. In base ai dati dell’Autorità per l’energia, la generazione di 1 MWh da carbone ha un costo di poco superiore ai 20 euro al MWh e quella da olio combustibile fra 50 e 60 euro al MWh. Questi valori non tengono conto però dei costi esterni, come quelli ambientali e sanitari, e dei vantaggi per la comunità che nascono dall’uso delle rinnovabili. Continua a leggere su www.corriere.it