inquinamento

L’impatto sul clima del turismo

Nel mondo occidentale e tra le fasce di popolazione più ricche dei paesi emergenti, prendere l’aereo per andare in vacanza dall’altra parte del mondo è considerato normale. Spesso però ci si dimentica dell’impatto ambientale che può avere questo comportamento ormai diffuso. Uno studio pubblicato su “Nature Climate Change” da Arunima Malik e colleghi dell’Università di Sidney, in Australia, fornisce ora nuovi dati riguardo alle emissioni di gas serra collegate a questa attività. Il turismo globale è responsabile di 4,4 miliardi di tonnellate di anidride carbonica equivalente (un’unità di misura dei diversi gas serra rapportati alla massa di anidride carbonica con lo stesso potenziale di riscaldamento globale), pari all’ 8% delle emissioni totali. Si tratta di un valore ben quattro volte superiore alle stime precedenti, che si fermavano al 2,5-3% delle emissioni totali.

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Photo by M Azharul Islam on Unsplash

How clean is the air you breathe?

Più del 95% della popolazione mondiale respira aria pericolosa e il peso sta ricadendo soprattutto sulle comunità più povere, con il divario tra i paesi più inquinati e quelli meno inquinati in rapida crescita. Il rapporto State Of Global Air, pubblicato il 17 aprile 2018 dall’Health Effects Institute (HEI), ha utilizzato i dati satellitari e monitoraggio in loco per stimare il numero di persone esposte all’aria inquinata al di sopra dei livelli ritenuti sicuri dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO). Il progetto è un impegno congiunto tra l’Health Effects Institute (HEI), l’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) e l’Università della British Columbia. Si basa sui dati del Global Burden of Disease dell’IHME, ovvero un’analisi di oltre 300 malattie e cause di morte in 195 paesi e territori diversi e degli 84 fattori di rischio comportamentali, dietetici, ambientali e occupazionali.

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Atlantic currents system, by NASA

La circolazione atlantica ha toccato i minimi storici

Il sistema di circolazione delle acque oceaniche nell’Atlantico, un elemento cruciale nella regolazione del clima del pianeta, si è indebolito di circa il 15-20 per cento rispetto al 1850, e attualmente è al suo minimo negli ultimi 1600 anni. Se la tendenza continuerà, le condizioni meteo-climatiche di un’ampia regione – che comprende l’Europa, il Nord Africa, la fascia del Sahel e la costa settentrionale degli Stati Uniti – subiranno significativi mutamenti.

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